La legge di stabilità 2016 ha introdotto l’obbligo in capo al proprietario diregistrare il contratto di affitto entro trenta giorni dalla stipula dello stesso. Ma cosa succede se non lo fa? A rimetterci è anche l’inquilino, secondo un recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate, perché a prevalere è il principio della responsabilità solidale.

Secondo la recente normativa, entro trenta giorni dalla stipula del contratto di affitto, il padrone di casa deve effettuare la registrazione del contratto, dandone “documentata comunicazione” entro i successivi 60 giorni tanto all’inquilino, quanto all’amministratore del condominio. Nonostante l’obbligo sia solo in capo al proprietario, questo non esclude la responsabilità solidale di locatore e conduttore. Per cui in caso di mancato versamento dell’imposta di registro, il fisco può richiedere le somme corrispondenti a entrambi.

Tutti i soggetti solidamente obbligati alla registrazione (quindi anche l’inquilino) hanno la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso per mitagare l’entità delle sanzioni. Quest’ultime vanno dal 120% al 240% dell’imposta dovuta, se il ritardo non supera i 30 giorni, la sanzione si riduce alla metà (dal 60% al 120% con un minimo di 2000 euro). Anche la proroga tacita del contratto di affitto va comunicata all’Agenzia delle Entrate entro trenta giorni.