Con la sentenza n. 28576, la Cassazione ha spiegato dopo quanti anni non si pagano più le tasse sulla casa, ricordando come funziona il meccanismo dei solleciti di pagamento quando ci si dimentica di pagare l’Imu, la Tasi e la Tari. Vediamo quanto precisato.

Di norma, prima della notifica della cartella esattoriale, l’ente titolare del credito invia al contribuente un sollecito di pagamento. Ma la Cassazione ha sottolineato che laddove è certo l’ammontare dell’imposta perché deriva dall’autodichiarazione presentata dal contribuente ed è in discussione solo il versamento della stessa, è legittimo l’invio diretto della cartella esattoriale senza bisogno di preventivi solleciti. Al contrario, l’avviso di accertamento è necessario quando bisogna contestare la quantificazione del tributo effettuata dal contribuente. Solo in caso di mancato adempimento a quest’ultimo l’amministrazione forma il cosiddetto ruolo e incarica l’esattore dell’avvio delle azioni esecutive. In merito nello specifico alla Tari, la Suprema Corte ha chiarito che si può procedere alla riscossione mediante notifica diretta della cartella di pagamento.

Ma quali sono i tempi di prescrizione delle imposte sulla casa? Le imposte collegate alla casa (Imu, Tasi, Tari) si prescrivono tutte in cinque anni. Se la cartella di pagamento dovesse arrivare dopo tale termine, il proprietario non deve pagare nulla. Se per cinque anni di seguito il contribuente non riceve alcuna intimazione di pagamento, la cartella cade in prescrizione e non è più dovuto nulla. Nel caso in cui, invece, dovesse ricevere un sollecito prima di questo termine, esso interrompe la prescrizione che torna a decorrere da capo.

Qualora il contribuente dovesse fare opposizione alla cartella di pagamento o all’intimazione di pagamento del Comune e dovesse perdere la causa, il termine di prescrizione sarebbe di 10 anni. Questo perché varrebbe la prescrizione per le sentenze e non per le cartelle esattoriali, che è sempre decennale.

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Tasse sulla casa: dopo quanti anni non si pagano più? (La legge per tutti)

fonte idealista.it