La Brexit passerà alla storia come la cronaca di una crisi annunciata. Traballano le operazioni milionarie a Londra, ma le case continuano a essere molto interessanti.
Il gruppo tedesco Union Investment era in trattative per acquistare un blocco di uffici di 125.000 m2 a Canon Street. Il prezzo della transazione era di 465 milioni di sterline (553 milioni di euro). Ma la scorsa settimana, subito dopo la notizia che gli inglesi avevano scelto di lasciare la Ue, i tedeschi si sono ritirati.
Secondo il Financial Times, non è stata l’unica grande operazione rovinata dalla Brexit. L’edificio al numero 1 di Wood Street, sede dell’azienda Everheads, doveva essere acquistato da una società immobiliare tedesca, Kanam, per 190 milioni di sterline (226 milioni di euro). Ora l’affare è carta bagnata.
La fine dei negoziati comprende anche un edificio di 20 milioni di sterline (23,7 milioni di euro) al numero 1 di Chancery Lane, che doveva essere acquistato da un investitore privato spagnolo. Sempre secondo ilFinancial Times, l’acquirente si è ritirato.
Gli investitori avevano pensato che fosse un buon affare l’acquisto di uffici a Londra, perché la City ha sempre attratto molte realtà: studi legali, società di comunicazione, banche, società finanziarie… Londra, poi, era il centro nevralgico della finanza europea. Ma ora si teme che la città dei banchieri, senza i banchieri e senza uffici, si esaurisca.
Chi vuole scappare è il gigante Vodafone, che ha già fatto sapere di voler lasciare la Gran Bretagna perché la libertà di movimento dei capitali e delle persone di cui godeva come Paese dell’Unione europea ha portato molti vantaggi. Il 55% del profitto di Vodafone proviene da Paesi Ue e solo l’11% dal Regno Unito. Ciò significa che 13.000 posti di lavoro britannici sono a rischio.
Vodafone opera in 26 Paesi e impiega 120.000 persone in tutto il mondo. Ha due anni per rendere operativa la sua decisione, che è il periodo previsto dall’articolo 50 della Ue per i Paesi che vogliono lasciare l’Unione.
Secondo gli agenti dell’immobiliare Cushman & Wakefield, gli investimenti in immobili in Gran Bretagna sono diminuiti della metà nel 2016. Per esempio, l’anno scorso sono stati raggiunti 13.300 milioni di sterline (15.818 milioni di euro) nel primo semestre, mentre quest’anno si stimano poco più di 7.000 milioni di sterline (8.325 milioni di euro).
Meno offre più occasioni
Ma la Brexit sta rendendo queste proprietà più attraenti con il passare del tempo. Innanzitutto perché con un minor numero di offerenti, i proprietari saranno più disposti ad abbassare i prezzi. Poi perché se la sterlina continua a indebolirsi, sarà ancora più conveniente rispetto all’euro e al dollaro.
Un appartamento di 6,95 milioni di sterline a Kensington che doveva essere acquistato da un investitore russo, ora si vende a 6,75 milioni di sterline, come riportato da BoingBoing. Un appartamento di tre stanze a Swiss Cottages, che era sul mercato per 1,5 milioni di sterline, ora si vende per 1,05 milioni. Un piccolo appartamento di due stanze a Whitechappel dal valore di 1,1 milioni è ora offerto a 720.000 di sterline. E nel legendario quartiere di Notting Hill, il prezzo di una casa è sceso da 1,59 a 1,35 milioni di sterline.
Secondo alcuni esperti, questa è la cosa migliore che poteva capitare al mercato immobiliare britannico. I tedeschi di Union Investment sostengono che quando il polverone della Brexit si depositerà, la Gran Bretagna continuerà ad essere un buon mercato.